Le fantasie vi introducono nella dimensione del piacere
Ci sono donne che utilizzano le fantasie erotiche con la massima libertà altre le utilizzano con ansia e sensi di colpa, e quindi spesso le respingono.
Le fantasie femminili hanno in genere caratteristiche diverse da quelle maschili. In esse viene data una maggiore importanza allo svolgimento narrativo, al contesto psicologico ed ambientale, le scene vengono elaborate con ricchezza di dettagli e la trama ha un ruolo importante.
Rispetto alle fantasie maschili gli aspetti visivi sono meno rilevanti e la dimensione tattile è in primo piano.
Può capitare di immaginarsi con partner dello stesso sesso senza che questo voglia dire essere omosessuali.
I temi immaginari non sono solo quelli più “tradizionali” ma anche quelli a contenuto esibizionistico, narcisistico, masochistico, di prostituzione, di essere vittima della prevaricazione fisica o psicologica di uno o più partner.
Le fantasie sessuali mantengono vivo il desiderio e l’interesse per l’intimità e il loro uso creativo aiuta ad arricchire e mantenere vitale una relazione di coppia, preservandola dall’invecchiamento e dall’abitudine.
Per esercitare al meglio la fantasia, però, è indispensabile conoscere bene quello che stimola il vostro desiderio, le situazioni per voi eccitanti. Non è affatto detto che una donna conosca esattamente cosa per lei sia particolarmente eccitante.
L’inibizione della fantasia, i sensi di colpa e di inadeguatezza, l’importanza eccessiva data a quello che pensa il partner e al suo piacere, la tendenza ad osservarsi dall’esterno durante l’intimità sono infatti ostacoli enormi per comprendere adeguatamente i propri desideri e le proprie preferenze.
Nancy Friday nel 1973 ha presentato “Il mio giardino segreto” un libro molto interessante sulle fantasie erotiche femminili, raccolte con molta fatica e in maniera anonima, che rimane ancora oggi il maggior riferimento su questo tema.
Vi consiglio caldamente di leggerlo!
E quindi il mondo della fantasia vi introduce in maniera facile, naturale e fluida nella dimensione del piacere.
Non solo da un punto di vista mentale e psicologico, ma anche fisico.
La maggior parte di voi, infatti, giocando con la propria fantasia, avrà certamente notato che ciò che avviene nella mente risuona anche nel corpo.
Affinché la vita sessuale funzioni bene, corpo e mente devono essere in armonia.
Consiglio di iniziare con lo stimolare il desiderio e l’eccitazione nella mente piuttosto che nel corpo per un motivo molto semplice: la mente è la “zona esogena” più importante di una persona.
Pensate semplicemente al fatto che è possibile avere un orgasmo durante un sogno. Inoltre è nella mente che ci sono gli ostacoli all’espressione di una vita sessuale libera e soddisfacente. E’ nella mente che bisogna rimuovere gli ostacoli, è nella mente che bisogna diventare liberi per liberare anche il corpo.
La strada da percorrere è quella di imparare a dare a se stesse piacere con ciò che viene chiamato autoerotismo o masturbazione.
Perché è necessario passare per questa strada? Semplice: perché è quello che fanno normalmente le persone per imparare a far funzionare adeguatamente il proprio corpo, Lo si vede fin dalla tenera età. Verso i 10-11 mesi le bambine imparano molto spesso a darsi piacere stimolando i propri genitali, facendolo con innocenza ed allegria, con estrema naturalezza, allo stesso modo con cui si succhiano il pollice, ridono, giocano, cercano le coccole. E’ in questo modo che si impara a conoscersi e a darsi piacere. Dopo diversi anni l’autostimolazione verrà associata alla fantasia e al raggiungimento dell’orgasmo. Da un lato questa è un’attività fine a se stessa, dall’altro si tratta di un lungo processo di apprendimento che prepara una persona ad un rapporto d’amore, uscendo dall’esclusivo rapporto con se stessi.
Il principio alla base di un’attività masturbatoria gradevole è, almeno in apparenza, molto semplice: rendere massima la stimolazione, l’eccitazione e il piacere, rendere minima l’inibizione.
Per questa volta vi pongo come obiettivo giocare con il piacere e non raggiungere l’orgasmo.
Avete quindi il divieto assoluto di provare a raggiungere l’orgasmo con l’esercizio che vi proporrò nel prossimo post.
Nell’attesa scegliete una fantasia erotica che stimola molto in voi desiderio ed eccitazione; non è detto che questa fantasia debba implicare un’intimità sessuale esplicita, perché per voi potrebbero risultare particolarmente coinvolgenti anche situazioni romantiche caratterizzate da seduzione, ammiccamenti, carezze e baci.
Riservate per questo esercizio un tempo consistente, 40 – 60 minuti circa e attenzione, ci apprestiamo ad andare verso momenti piuttosto…caldi!!!
Ci sono donne che utilizzano le fantasie erotiche con la massima libertà altre le utilizzano con ansia e sensi di colpa, e quindi spesso le respingono.
Le fantasie femminili hanno in genere caratteristiche diverse da quelle maschili. In esse viene data una maggiore importanza allo svolgimento narrativo, al contesto psicologico ed ambientale, le scene vengono elaborate con ricchezza di dettagli e la trama ha un ruolo importante.
Rispetto alle fantasie maschili gli aspetti visivi sono meno rilevanti e la dimensione tattile è in primo piano.
Può capitare di immaginarsi con partner dello stesso sesso senza che questo voglia dire essere omosessuali.
I temi immaginari non sono solo quelli più “tradizionali” ma anche quelli a contenuto esibizionistico, narcisistico, masochistico, di prostituzione, di essere vittima della prevaricazione fisica o psicologica di uno o più partner.
Le fantasie sessuali mantengono vivo il desiderio e l’interesse per l’intimità e il loro uso creativo aiuta ad arricchire e mantenere vitale una relazione di coppia, preservandola dall’invecchiamento e dall’abitudine.
Per esercitare al meglio la fantasia, però, è indispensabile conoscere bene quello che stimola il vostro desiderio, le situazioni per voi eccitanti. Non è affatto detto che una donna conosca esattamente cosa per lei sia particolarmente eccitante.
L’inibizione della fantasia, i sensi di colpa e di inadeguatezza, l’importanza eccessiva data a quello che pensa il partner e al suo piacere, la tendenza ad osservarsi dall’esterno durante l’intimità sono infatti ostacoli enormi per comprendere adeguatamente i propri desideri e le proprie preferenze.
Nancy Friday nel 1973 ha presentato “Il mio giardino segreto” un libro molto interessante sulle fantasie erotiche femminili, raccolte con molta fatica e in maniera anonima, che rimane ancora oggi il maggior riferimento su questo tema.
Vi consiglio caldamente di leggerlo!
E quindi il mondo della fantasia vi introduce in maniera facile, naturale e fluida nella dimensione del piacere.
Non solo da un punto di vista mentale e psicologico, ma anche fisico.
La maggior parte di voi, infatti, giocando con la propria fantasia, avrà certamente notato che ciò che avviene nella mente risuona anche nel corpo.
Affinché la vita sessuale funzioni bene, corpo e mente devono essere in armonia.
Consiglio di iniziare con lo stimolare il desiderio e l’eccitazione nella mente piuttosto che nel corpo per un motivo molto semplice: la mente è la “zona esogena” più importante di una persona.
Pensate semplicemente al fatto che è possibile avere un orgasmo durante un sogno. Inoltre è nella mente che ci sono gli ostacoli all’espressione di una vita sessuale libera e soddisfacente. E’ nella mente che bisogna rimuovere gli ostacoli, è nella mente che bisogna diventare liberi per liberare anche il corpo.
La strada da percorrere è quella di imparare a dare a se stesse piacere con ciò che viene chiamato autoerotismo o masturbazione.
Perché è necessario passare per questa strada? Semplice: perché è quello che fanno normalmente le persone per imparare a far funzionare adeguatamente il proprio corpo, Lo si vede fin dalla tenera età. Verso i 10-11 mesi le bambine imparano molto spesso a darsi piacere stimolando i propri genitali, facendolo con innocenza ed allegria, con estrema naturalezza, allo stesso modo con cui si succhiano il pollice, ridono, giocano, cercano le coccole. E’ in questo modo che si impara a conoscersi e a darsi piacere. Dopo diversi anni l’autostimolazione verrà associata alla fantasia e al raggiungimento dell’orgasmo. Da un lato questa è un’attività fine a se stessa, dall’altro si tratta di un lungo processo di apprendimento che prepara una persona ad un rapporto d’amore, uscendo dall’esclusivo rapporto con se stessi.
Il principio alla base di un’attività masturbatoria gradevole è, almeno in apparenza, molto semplice: rendere massima la stimolazione, l’eccitazione e il piacere, rendere minima l’inibizione.
Per questa volta vi pongo come obiettivo giocare con il piacere e non raggiungere l’orgasmo.
Avete quindi il divieto assoluto di provare a raggiungere l’orgasmo con l’esercizio che vi proporrò nel prossimo post.
Nell’attesa scegliete una fantasia erotica che stimola molto in voi desiderio ed eccitazione; non è detto che questa fantasia debba implicare un’intimità sessuale esplicita, perché per voi potrebbero risultare particolarmente coinvolgenti anche situazioni romantiche caratterizzate da seduzione, ammiccamenti, carezze e baci.
Riservate per questo esercizio un tempo consistente, 40 – 60 minuti circa e attenzione, ci apprestiamo ad andare verso momenti piuttosto…caldi!!!