INDICE
Click here to edit.
• Il mio partner evita di far l'amore con me
• Orgasmo solo con sesso orale
• Erezione difficoltosa
• Calo del desiderio
• Pene piccolo
• Disfunzione erettile
• Condizione pre vaginismo
• Anorgasmia
• Eiaculazione precoce
• Orgasmo solo con sesso orale
• Erezione difficoltosa
• Calo del desiderio
• Pene piccolo
• Disfunzione erettile
• Condizione pre vaginismo
• Anorgasmia
• Eiaculazione precoce
LETTERE E CONSIGLI
• ll mio partner evita di far l’amore con me
Buongiorno,
ho un dubbio che tormenta la mia vita sentimentale e sessuale. Sono innamorata di un uomo con cui sono uscita per tre mesi . Nonostante la forte attrazione fisica reciproca, lui ha evitato di trovarsi in situazioni di intimità tali da andare fino in fondo. Nonostante abbia cercato di affrontare l’argomento durante la storia, lui ha sempre attribuito la cosa alla mancanza di circostanze.
In realtà quando la circostanza si è presentata, era talmente in difficoltà da arrivare a mandare all’aria tutta la storia con una scusa. Riparlandone in seguito ha ammesso di non aver cercato un’intimità con me per paura dell’impegno: mi ha detto che fare l’amore per lui significava questo e che poichè si è reso conto di non volersi impegnare, ha evitato. Sembra la storia di una coppia di adolescenti alle prime armi non crede? E invece si sta parlando di una donna di 35 anni e di un uomo di 41.
Io sono convinta che lui abbia un problema legato alla sessualità tanto più che la nostra storia ha voluto iniziarla lui con un impegno serio mentre io sarei stata più propensa a vivercela da tutti i punti di vista in maniera disimpegnata per poi vedere se le cose potevano funzionare. Ci cerchiamo ancora ma lui continua ad evitare situazioni in cui potremmo rimanere da soli attorniandosi sempre di molte persone.
Sono arrivata addirittura a chiedergli se era gay o se aveva delle “difficoltà”a vivere certe situazioni ma lui ha smentito categoricamente. Nel frattempo le lascio immaginare quanto sia grande la mia frustrazione, a tal punto da cercare altrove la voglia di sentirmi desiderata ma il mio cuore rimane suo ed è intrappolato da questo dubbio che non mi permette di girare pagina. Grazie per l’ascolto, magari lei riuscirà a farmi vedere un aspetto che finora mi è sfuggito.
"Gentilissima
Da quello che lei presenta sembra proprio che il suo ex non fosse molto interessato alla sessualità o perlomeno ad una intimità sessuale con lei.
Le motivazioni dell’evitamento non le conosco ma posso dire che generalmente le persone che evitano l’intimita hanno difficoltà sessuali che possono andare dalla fobia per aspetti legati al corpo (pulizia, odori, secrezioni) alle disfunzioni sessuali più comuni (eiaculazione precoce, ritardata, impotenza, disturbo del desiderio)
Spesso l’evitamento non riguarda il partner ma è espressione di problemi personali che andrebbero affrontati in psicoterapia."
Buongiorno,
ho un dubbio che tormenta la mia vita sentimentale e sessuale. Sono innamorata di un uomo con cui sono uscita per tre mesi . Nonostante la forte attrazione fisica reciproca, lui ha evitato di trovarsi in situazioni di intimità tali da andare fino in fondo. Nonostante abbia cercato di affrontare l’argomento durante la storia, lui ha sempre attribuito la cosa alla mancanza di circostanze.
In realtà quando la circostanza si è presentata, era talmente in difficoltà da arrivare a mandare all’aria tutta la storia con una scusa. Riparlandone in seguito ha ammesso di non aver cercato un’intimità con me per paura dell’impegno: mi ha detto che fare l’amore per lui significava questo e che poichè si è reso conto di non volersi impegnare, ha evitato. Sembra la storia di una coppia di adolescenti alle prime armi non crede? E invece si sta parlando di una donna di 35 anni e di un uomo di 41.
Io sono convinta che lui abbia un problema legato alla sessualità tanto più che la nostra storia ha voluto iniziarla lui con un impegno serio mentre io sarei stata più propensa a vivercela da tutti i punti di vista in maniera disimpegnata per poi vedere se le cose potevano funzionare. Ci cerchiamo ancora ma lui continua ad evitare situazioni in cui potremmo rimanere da soli attorniandosi sempre di molte persone.
Sono arrivata addirittura a chiedergli se era gay o se aveva delle “difficoltà”a vivere certe situazioni ma lui ha smentito categoricamente. Nel frattempo le lascio immaginare quanto sia grande la mia frustrazione, a tal punto da cercare altrove la voglia di sentirmi desiderata ma il mio cuore rimane suo ed è intrappolato da questo dubbio che non mi permette di girare pagina. Grazie per l’ascolto, magari lei riuscirà a farmi vedere un aspetto che finora mi è sfuggito.
"Gentilissima
Da quello che lei presenta sembra proprio che il suo ex non fosse molto interessato alla sessualità o perlomeno ad una intimità sessuale con lei.
Le motivazioni dell’evitamento non le conosco ma posso dire che generalmente le persone che evitano l’intimita hanno difficoltà sessuali che possono andare dalla fobia per aspetti legati al corpo (pulizia, odori, secrezioni) alle disfunzioni sessuali più comuni (eiaculazione precoce, ritardata, impotenza, disturbo del desiderio)
Spesso l’evitamento non riguarda il partner ma è espressione di problemi personali che andrebbero affrontati in psicoterapia."
Click here to edit.
• Orgasmo solo con sesso orale
La mia ragazza sostiene di provare piacere e di poter arrivare all'orgasmo solamente con il sesso orale. Dice che nella sua vita è sempre stato così, anche con partner precedenti. Questa situazione mi mette un po’ a disagio anche perché per me non è mai stato così. Cosa si potrebbe fare? È possibile che una ragazza raggiunga l'orgasmo solamente in questa maniera?
"La sessualità femminile è molto complessa ed è influenzata da molti fattori. Ancor più che nell’uomo, una soddisfacente sessualità nella donna richiede serenità psicologica e complicità col partner. I meccanismi che generano l’orgasmo nella donna sono ancora solo parzialmente noti, ma è perfettamente normale che una donna raggiunga il piacere solo con la stimolazione del clitoride. Questo non significa che la sua ragazza in assoluto non potrà mai raggiungere l’orgasmo con il rapporto penetrativo, anche perché si ritiene che le strutture che vengono stimolate a livello vaginale altro non siano che il “prolungamento interno” delle strutture clitoridee. Non esiste un “metodo universale” che garantisca di poter correttamente stimolare queste zone. Ogni coppia deve provare e trovare i suoi modi affinché il rapporto sia appagante per entrambi i partner, abbandonando le preoccupazioni, i disagi o le tensioni che rischiano di togliere di spontaneità al rapporto."
La mia ragazza sostiene di provare piacere e di poter arrivare all'orgasmo solamente con il sesso orale. Dice che nella sua vita è sempre stato così, anche con partner precedenti. Questa situazione mi mette un po’ a disagio anche perché per me non è mai stato così. Cosa si potrebbe fare? È possibile che una ragazza raggiunga l'orgasmo solamente in questa maniera?
"La sessualità femminile è molto complessa ed è influenzata da molti fattori. Ancor più che nell’uomo, una soddisfacente sessualità nella donna richiede serenità psicologica e complicità col partner. I meccanismi che generano l’orgasmo nella donna sono ancora solo parzialmente noti, ma è perfettamente normale che una donna raggiunga il piacere solo con la stimolazione del clitoride. Questo non significa che la sua ragazza in assoluto non potrà mai raggiungere l’orgasmo con il rapporto penetrativo, anche perché si ritiene che le strutture che vengono stimolate a livello vaginale altro non siano che il “prolungamento interno” delle strutture clitoridee. Non esiste un “metodo universale” che garantisca di poter correttamente stimolare queste zone. Ogni coppia deve provare e trovare i suoi modi affinché il rapporto sia appagante per entrambi i partner, abbandonando le preoccupazioni, i disagi o le tensioni che rischiano di togliere di spontaneità al rapporto."
Click here to edit.
• Erezione difficoltosa
Sono un ragazzo di 20 anni. In questi 3 giorni ho notato di avere difficoltà di erezione e ciò mi provoca ansia e paura. Il mio problema consiste in una grossa diminuzione di eccitamento; per adesso ho delle erezioni mattutine "regolari", ma durante il giorno completamente niente e devo essere io a stimolarmi per avere il pene eretto che, peraltro, lo rimane per poco tempo. Essendo abituato a eccitarmi subito in poco tempo, mi sento moralmente a zero. Che cosa consiglia in casi come questo?
"Si parla di erezione difficoltosa quando vi è una incapacità a ottenere e mantenere un’adeguata rigidità del pene, tanto da impedire un rapporto sessuale completo e soddisfacente. All’origine del deficit erettile c’è spesso una combinazione di cause organiche e psicologiche.
Una difficoltà occasionale, come quella che descrive lei, presente da soli tre giorni, non può essere ancora considerata come una condizione di disfunzione erettile. Inoltre, consideri che la presenza di erezioni mattutine rappresenta un valido segnale che non ci dovrebbero essere alterazioni fisiche (come deficit ormonali o di irrorazione sanguigna) in grado di compromettere la sua sessualità.
Consideri infine che l’ansia da prestazione (incluso il frequente controllo di avere una valida erezione) è sicuramente nemica di una buona sessualità.
Le consiglio perciò di rivolgersi a uno specialista in Medicina della Sessualità e Andrologia qualora il sintomo dovesse persistere nelle prossime settimane. In tal modo le verranno richiesti degli accertamenti più approfonditi per indirizzarla verso la cura migliore."
Sono un ragazzo di 20 anni. In questi 3 giorni ho notato di avere difficoltà di erezione e ciò mi provoca ansia e paura. Il mio problema consiste in una grossa diminuzione di eccitamento; per adesso ho delle erezioni mattutine "regolari", ma durante il giorno completamente niente e devo essere io a stimolarmi per avere il pene eretto che, peraltro, lo rimane per poco tempo. Essendo abituato a eccitarmi subito in poco tempo, mi sento moralmente a zero. Che cosa consiglia in casi come questo?
"Si parla di erezione difficoltosa quando vi è una incapacità a ottenere e mantenere un’adeguata rigidità del pene, tanto da impedire un rapporto sessuale completo e soddisfacente. All’origine del deficit erettile c’è spesso una combinazione di cause organiche e psicologiche.
Una difficoltà occasionale, come quella che descrive lei, presente da soli tre giorni, non può essere ancora considerata come una condizione di disfunzione erettile. Inoltre, consideri che la presenza di erezioni mattutine rappresenta un valido segnale che non ci dovrebbero essere alterazioni fisiche (come deficit ormonali o di irrorazione sanguigna) in grado di compromettere la sua sessualità.
Consideri infine che l’ansia da prestazione (incluso il frequente controllo di avere una valida erezione) è sicuramente nemica di una buona sessualità.
Le consiglio perciò di rivolgersi a uno specialista in Medicina della Sessualità e Andrologia qualora il sintomo dovesse persistere nelle prossime settimane. In tal modo le verranno richiesti degli accertamenti più approfonditi per indirizzarla verso la cura migliore."
Click here to edit.
• Calo del desiderio
Buongiorno,
premetto subito che mio marito non vuole affrontare l'argomento e che sostiene di non aver bisogno di aiuto, ma il nostro è stato un matrimonio d'amore fino a circa un anno fa. Poi all'improvviso si son diradati i rapporti e da 6 mesi evita qualsiasi contatto fisico. Non so cosa fare e cosa gli sia successo. Non ha un'altra donna e siamo sposati da 25 anni. Abbiamo 50 e 49 anni e la nostra intesa fino ad allora era perfetta.
"Le cause di questa condizione comunemente detta “calo della libido” o riduzione del desiderio sessuale, possono essere di varia natura, sia organiche sia psicologiche.
Tra le cause organiche, ci sono alcune alterazioni ormonali, come la riduzione del testosterone o l’aumento della prolattina. Inoltre, ci sono alcuni farmaci, come gli antidepressivi della categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina, che possono causare una riduzione del desiderio sessuale.
Tra le cause psicologiche, ci possono essere stati ansiosi o depressivi primari o secondari a problemi o preoccupazioni.
In alcuni soggetti, il calo del desiderio può essere secondario ad altri disturbi sessuali, come per esempio una disfunzione erettile.
In questi casi, il calo del desiderio è una specie di meccanismo di protezione che l’uomo mette in atto per evitare il “fallimento”. In ogni caso, consiglio una visita andrologica per inquadrare a 360° il problema di suo marito. In base alla visita, il medico potrà richiedere esami ematici o approfondimenti clinici mirati e specifici per suo marito."
Buongiorno,
premetto subito che mio marito non vuole affrontare l'argomento e che sostiene di non aver bisogno di aiuto, ma il nostro è stato un matrimonio d'amore fino a circa un anno fa. Poi all'improvviso si son diradati i rapporti e da 6 mesi evita qualsiasi contatto fisico. Non so cosa fare e cosa gli sia successo. Non ha un'altra donna e siamo sposati da 25 anni. Abbiamo 50 e 49 anni e la nostra intesa fino ad allora era perfetta.
"Le cause di questa condizione comunemente detta “calo della libido” o riduzione del desiderio sessuale, possono essere di varia natura, sia organiche sia psicologiche.
Tra le cause organiche, ci sono alcune alterazioni ormonali, come la riduzione del testosterone o l’aumento della prolattina. Inoltre, ci sono alcuni farmaci, come gli antidepressivi della categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina, che possono causare una riduzione del desiderio sessuale.
Tra le cause psicologiche, ci possono essere stati ansiosi o depressivi primari o secondari a problemi o preoccupazioni.
In alcuni soggetti, il calo del desiderio può essere secondario ad altri disturbi sessuali, come per esempio una disfunzione erettile.
In questi casi, il calo del desiderio è una specie di meccanismo di protezione che l’uomo mette in atto per evitare il “fallimento”. In ogni caso, consiglio una visita andrologica per inquadrare a 360° il problema di suo marito. In base alla visita, il medico potrà richiedere esami ematici o approfondimenti clinici mirati e specifici per suo marito."
Click here to edit.
• Pene piccolo
Buongiorno ,
da pochi mesi ho una relazione con un uomo che conosco da due anni e che amo molto.
Lui è bello, alto, con un fisico eccezionale, ma purtroppo ha un pene piccolo, sia in lunghezza sia in larghezza e non sempre è facile raggiungere l’orgasmo.
Già di mio raggiungo solo l’orgasmo per via clitoridea, quindi da sopra e non in altre posizioni.
Ma in questo modo non ho mai avuto problemi. A volte con lui mi sembra proprio di non sentirlo, soprattutto se sono molto eccitata. Non voglio rinunciare a quest’uomo meraviglioso e che sono convinta sia l’uomo della mia vita per questo.
C’è qualcosa che si possa fare, a livello di posizioni o altro. O qualcuno a cui rivolgersi.
Forse troverà tutto questo un po’ stupido, ma per me è importante e non voglio rischiare di perderlo, soprattutto quando, in futuro, il desiderio di oggi subirà un fisiologico calo rispetto agli inizi e tutto sarà più complicato.
Grazie
"È’ difficile pensare che si possa rinunciare ad un grande amore solo perché il lui in questione è poco dotato, credo che la sessualità sia solo il contorno di una storia importante e che in una relazione ci possano essere molte altre cose, primo fra tutte l’intimità e la complicità.
Il rapporto completo non è il solo modo per provare l’orgasmo. Il piacere può essere vissuto in diversi modi anche non penetrativi. La sessualità può essere vissuta in modo molto divertente anche se lui ha il pene piccolo, ad esempio possono essere possibili giochi erotici che in altre condizioni potrebbero diventare dolorosi, ecco perché è importante che tra voi ci sia una buona intesa più che un pene più grande. Capisco che si possa sentire in difficoltà a parlarne con lui, ma attraverso la complicità può, senza dire nulla, condurlo ad una vita erotica più soddisfacente. L’orgasmo femminile infatti avviene per merito del clitoride. Come può ben immaginare la penetrazione non è l’unico modo per provarlo.
Inoltre la invito a riflettere su ciò che realmente prova senza lasciarsi condizionare da quello che la cultura comanda. Se ama quest’uomo, lo accetti nella sua totalità, come persona intera e senza pregiudizi."
Click here to edit.
• Disfunzione Erettile
Sono veramente disperata, a un passo dalla depressione. Ho conosciuto il mio compagno un anno fa. Siamo molto innamorati. Noi stiamo bene sotto tutti i punti di vista tranne l'aspetto sessuale. Fin dalla prima volta non è riuscito ad avere un rapporto con me, per mancanza di erezione. Ha consultato un andrologo il quale ha diagnosticato una prostatite cronica. Doveva fare esami ma non li ha piu' fatti. Ha assunto qualche volta cialis da 5mg e in quelle occasioni tutto funzionava, ma si rifiuta di prenderlo. Ormai la situazione tra di noi è disperata. Lui continua a dire che prima non gli era mai successo eppure continua a stare con me! Lui raggiunge l'erezione anche senza farmaco, se pur debole, ma poi la perde, ora anche con il sesso orale. Ci sono giorni in cui è impossibile persino averla l'erezione io non so piu' che fare. Ormai siamo entrati in una spirale senza via di uscita e temo che il suo orgoglio non mi permetta di portarlo da un medico. Cosa devo fare?
"Gestire la difficoltà di raggiungere e mantenere l'erezione non è difficile solo per l'uomo, ma anche per la sua compagna. Gli uomini hanno spesso la tendenza a ignorare la disfunzione sessuale e con essa la comunicazione generando nella partner confusione, disorientamento e molte paure che intaccano la sua autostima la femminilità e la seduttività.
Inoltre, per una donna è veramente difficile capire come la percezione della propria virilità, per un uomo, sia intimamente connessa alla propria identità maschile e alla capacità erettiva. A prescindere dalla causa della difficoltà sessuale, si viene a creare un circolo vizioso, che se non adeguatamente interrotto, tenderà a cronicizzare la disfunzione.
L'uomo inizia a vivere una combinazione di stress, ansia e paura di non essere in grado di avere un'erezione che, come una profezia che si autoavvera, lo porta a fallire ogni volta che proverà ad avere rapporti sessuali. L'insieme dei disagi che colpiscono l'uomo di fronte alla comparsa della disfunzione erettile possono cristallizzarsi in una gamma di reazioni negative che possono, anche, condurre al rifiuto della terapia e al rifiuto dei farmaci.
La partner può tentare di aiutare il compagno con alcuni atteggiamenti: mostrarsi comprensiva ed empatica e restare all'ascolto; evitare atteggiamenti e verbalizzazioni colpevolizzanti; adottare atteggiamenti che non mettano in discussione la "virilità". Inoltre sarebbe importante trovare la parole giuste per rassicurarlo ricordandogli che la sessualità non si limita alla penetrazione, ma può trovare una nuova dimensione durante i preliminari, altre vie in direzione del piacere. Tali atteggiamenti potrebbero fornire al suo compagno quella fiducia necessaria affinché possa rivolgersi, insieme a lei, ad uno psico-sessuologo che possiede le competenze per poter affrontare adeguatamente la difficoltà del caso."
Click here to edit.
• Condizione pre vaginismo
Salve, sono una ragazza di 28 anni e da sempre ho un problema ad andare a letto con gli uomini. Non sono mai stata fidanzata seriamente con un ragazzo e da quando ho 17 anni ho sempre avuto rapporti di 1 sera 1 settimana 1 mese non di piu. Il mio problema è che quando vado a letto con un uomo mi sento infastidita, violentata nonostante sono pienamente conseziente. Mi sento bloccata tant'è che più delle volte la mia vagina è chiusa e quelle poche volte che entra dopo aver fatto sesso ho un atteggiamento strano...irritata, arrabbiata. E non è normale.. e tutto questo fa si che ad ogni probabile relazione seria l'uomo scappa. Che fare? Non ne posso più!
"Mi sembra un caso serio, il suo, che merita una attenta valutazione sessuologica e ginecologica. Ci sono i presupposti perché sviluppi il vaginismo, una condizione di blocco che le impedirebbe qualsiasi rapporto, limitandole enormemente la vita di relazione. Non esiti quindi ad affrontare con tempestività questa sua avversione e a riconoscerne, con l'aiuto di un professionista, le cause."
Salve, sono una ragazza di 28 anni e da sempre ho un problema ad andare a letto con gli uomini. Non sono mai stata fidanzata seriamente con un ragazzo e da quando ho 17 anni ho sempre avuto rapporti di 1 sera 1 settimana 1 mese non di piu. Il mio problema è che quando vado a letto con un uomo mi sento infastidita, violentata nonostante sono pienamente conseziente. Mi sento bloccata tant'è che più delle volte la mia vagina è chiusa e quelle poche volte che entra dopo aver fatto sesso ho un atteggiamento strano...irritata, arrabbiata. E non è normale.. e tutto questo fa si che ad ogni probabile relazione seria l'uomo scappa. Che fare? Non ne posso più!
"Mi sembra un caso serio, il suo, che merita una attenta valutazione sessuologica e ginecologica. Ci sono i presupposti perché sviluppi il vaginismo, una condizione di blocco che le impedirebbe qualsiasi rapporto, limitandole enormemente la vita di relazione. Non esiti quindi ad affrontare con tempestività questa sua avversione e a riconoscerne, con l'aiuto di un professionista, le cause."
Click here to edit.
• Anorgasmia
Buona sera, sono una ragazza di 26 anni e ho una vita sessuale da 5 anni. Arrivo subito al dunque, non ho mai raggiunto l'orgasmo.... arrivo a provare un forte piacere (che poi svanisce nel giro di pochi attimi) con la penetrazione del mio ragazzo ma non l'orgasmo e questa limita i nostri rapporti. Cosa mi consiglia?
"Carissima,
esistono numerose cause possibili della difficoltà ad avere un orgasmo. Di rado, può essere responsabile un problema fisico, neurologico, ginecologico o ormonale; molto più spesso la causa è da ritenersi in uno o nell’ associazione di più di fattori psicologici: conflitti relazionali o intrapsichici più o meno profondi, paura di fallimento e conseguente rifiuto; paura di perdita di controllo razionale dei propri sentimenti; paura della possibile intensità dell'orgasmo e altri timori legati ad un'educazione sessuale rigida; scarsa comunicazione con il partner.
Anche un cattivo rapporto con la propria femminilità può influire notevolmente sulla possibilità di provare l'orgasmo, a volte questo può portare ad immaginarsi al di fuori dell'esperienza e a rimuginare sui propri difetti e a pensare al sesso come prestazione (spectatoring). La donna, durante il rapporto, da attrice che agisce direttamente nella scena, diventa una spettatrice in attesa dell'arrivo dell'orgasmo. L'attenzione viene concentrata sul come si sta agendo, impedendo alla persona di godere dell'esperienza sessuale ed è per questo che diventa molto difficile il raggiungimento dell'orgasmo.
In ogni caso, le consiglio di rivolgersi ad un sessuologo che possa adeguatamente affrontare la sua difficoltà."
Buona sera, sono una ragazza di 26 anni e ho una vita sessuale da 5 anni. Arrivo subito al dunque, non ho mai raggiunto l'orgasmo.... arrivo a provare un forte piacere (che poi svanisce nel giro di pochi attimi) con la penetrazione del mio ragazzo ma non l'orgasmo e questa limita i nostri rapporti. Cosa mi consiglia?
"Carissima,
esistono numerose cause possibili della difficoltà ad avere un orgasmo. Di rado, può essere responsabile un problema fisico, neurologico, ginecologico o ormonale; molto più spesso la causa è da ritenersi in uno o nell’ associazione di più di fattori psicologici: conflitti relazionali o intrapsichici più o meno profondi, paura di fallimento e conseguente rifiuto; paura di perdita di controllo razionale dei propri sentimenti; paura della possibile intensità dell'orgasmo e altri timori legati ad un'educazione sessuale rigida; scarsa comunicazione con il partner.
Anche un cattivo rapporto con la propria femminilità può influire notevolmente sulla possibilità di provare l'orgasmo, a volte questo può portare ad immaginarsi al di fuori dell'esperienza e a rimuginare sui propri difetti e a pensare al sesso come prestazione (spectatoring). La donna, durante il rapporto, da attrice che agisce direttamente nella scena, diventa una spettatrice in attesa dell'arrivo dell'orgasmo. L'attenzione viene concentrata sul come si sta agendo, impedendo alla persona di godere dell'esperienza sessuale ed è per questo che diventa molto difficile il raggiungimento dell'orgasmo.
In ogni caso, le consiglio di rivolgersi ad un sessuologo che possa adeguatamente affrontare la sua difficoltà."
Click here to edit.
• Eiaculazione precoce
Mi chiamo Gianni, ho 45 anni e ho un problema con l'eiaculazione precoce. Il problema è davvero serio al punto che, a volte, vengo ancor prima di cominciare il rapporto. Per me il fatto di finire ancor prima di iniziare è fonte di grande vergogna e frustrazione. La cosa che mi pare strana è che quando mi masturbo, nonostante mi muova velocemente, non ho questo problema. Ho sempre avuto questo disturbo, non mi ricordo davvero di essere mai riuscito a controllarmi. Inoltre, nella vita, sono costantemente stressato e sono costantemente di corsa. Ovviamente questo non facilita certo la mia vita di coppia e, a lungo andare, sta logorando il nostro rapporto non soltanto sotto le coperte. La mia compagna ed io vogliamo che la nostra sessualità sia più soddisfacente e io sono disposto a tutto per questo. Che cosa posso fare?
"Caro Gianni,
l’eiaculazione precoce è certamente una delle problematiche sessuologiche più diffuse in assoluto nella nostra società.
Le cause che possono provocare una problematica di eiaculazione precoce sono spesso di tipo psicologico, ma in un certo qual modo anche l’aspetto sociale ha un suo rilievo. Nel tuo caso ad esempio lo stress costante , il tuo stile "di corsa", e l’ eiaculazione precoce sono aspetti diversi di un atteggiamento generale verso la vita ...una vita, a quanto sembra “veloce ed efficiente”.
Forse iniziando a RALLENTARE anche nelle piccole cose potrebbe in qualche modo aiutarti anche sul piano sessuologico.
Per quanto riguarda la masturbazione, in cui invece l’eiaculazione appare normale, la ragione spesso è proprio legata alla famosa ansia da prestazione. In pratica, durante l’autoerotismo non è presente l’altro e quindi la relazione è assente, relazione che in qualche modo attiva delle dinamiche ansiose e che quindi andrebbe indagata meglio.
Come consiglio ti posso dare quello di consultare un sessuologo per riuscire insieme a risolvere la problematica indagando meglio le ragioni alla base della difficoltà in coppia. Nel frattempo puoi iniziare a “sfruttare” i momenti che dedichi alla masturbazione come una sorta di esercizio, durante il quale cercare di concentrati sulle sensazioni esatte che precedono l’orgasmo così da imparare a riconoscerle meglio; questa competenza potrai in seguito utilizzarla nel rapporto sessuale interrompendo la penetrazione non appena avverti che si sta avvicinando il momento dell’eiaculazione. Le prime volte prova ad interrompere la penetrazione con un buon anticipo, pian piano cercherai di avvicinarti sempre di più al momento clou così da allungare i tempi ed apprendere un migliore controllo del tuo riflesso eiaculatorio"
Mi chiamo Gianni, ho 45 anni e ho un problema con l'eiaculazione precoce. Il problema è davvero serio al punto che, a volte, vengo ancor prima di cominciare il rapporto. Per me il fatto di finire ancor prima di iniziare è fonte di grande vergogna e frustrazione. La cosa che mi pare strana è che quando mi masturbo, nonostante mi muova velocemente, non ho questo problema. Ho sempre avuto questo disturbo, non mi ricordo davvero di essere mai riuscito a controllarmi. Inoltre, nella vita, sono costantemente stressato e sono costantemente di corsa. Ovviamente questo non facilita certo la mia vita di coppia e, a lungo andare, sta logorando il nostro rapporto non soltanto sotto le coperte. La mia compagna ed io vogliamo che la nostra sessualità sia più soddisfacente e io sono disposto a tutto per questo. Che cosa posso fare?
"Caro Gianni,
l’eiaculazione precoce è certamente una delle problematiche sessuologiche più diffuse in assoluto nella nostra società.
Le cause che possono provocare una problematica di eiaculazione precoce sono spesso di tipo psicologico, ma in un certo qual modo anche l’aspetto sociale ha un suo rilievo. Nel tuo caso ad esempio lo stress costante , il tuo stile "di corsa", e l’ eiaculazione precoce sono aspetti diversi di un atteggiamento generale verso la vita ...una vita, a quanto sembra “veloce ed efficiente”.
Forse iniziando a RALLENTARE anche nelle piccole cose potrebbe in qualche modo aiutarti anche sul piano sessuologico.
Per quanto riguarda la masturbazione, in cui invece l’eiaculazione appare normale, la ragione spesso è proprio legata alla famosa ansia da prestazione. In pratica, durante l’autoerotismo non è presente l’altro e quindi la relazione è assente, relazione che in qualche modo attiva delle dinamiche ansiose e che quindi andrebbe indagata meglio.
Come consiglio ti posso dare quello di consultare un sessuologo per riuscire insieme a risolvere la problematica indagando meglio le ragioni alla base della difficoltà in coppia. Nel frattempo puoi iniziare a “sfruttare” i momenti che dedichi alla masturbazione come una sorta di esercizio, durante il quale cercare di concentrati sulle sensazioni esatte che precedono l’orgasmo così da imparare a riconoscerle meglio; questa competenza potrai in seguito utilizzarla nel rapporto sessuale interrompendo la penetrazione non appena avverti che si sta avvicinando il momento dell’eiaculazione. Le prime volte prova ad interrompere la penetrazione con un buon anticipo, pian piano cercherai di avvicinarti sempre di più al momento clou così da allungare i tempi ed apprendere un migliore controllo del tuo riflesso eiaculatorio"